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TuXPaint
Un'esperienza di grafica con il software open source
a cura di:
Beppe Cento - Istituto Comprensivo Bagnolo Mella (BS)
Parole chiave: grafica, disegno, educazione all'immagine

Dopo aver fatto con i ragazzi alcune osservazioni sui file e sulla loro importanza nel nostro caso comprovata dalla possibilità di richiamare il nostro “banner”, viene suggerito di provare a cercare il nostro lavoro, che ormai si è capito essere diventato un file, il nostro file.
Si suggerisce di cercare la cartella del programma di grafica usato (Tux paint, anch’esso un file) che probabilmente avrà un nome ovvio: Tux, paint, tux paint o tuxpaint e in cui potremo trovare il nostro file.
L’uso della funzione “trova” per cercare di capire dove è finito il nostro file non si rivela essere molto pratico. E’ meglio usare la funzione di ricerca HOME (file personali) che ci mette in bella vista la cartella tuxpaint.

Schermata della funzione di ricerca HOME (file personali)

Clicchiamo sull’icona e apriamo la cartella Tuxpaint che mostra al suo interno un'altra cartella: Saved. È abbastanza intuitivo, riclicchiamo e troviamo il nostro lavoro in formato .png con un nome che lo “data” sino ai secondi!!!
Che sia il nostro file lo capiamo dalla funzione di anteprima (attivata indugiando con il puntatore sull’icona).

Schermata della funzione di anteprima

A questo punto, rincuorati, passiamo a trasformare il nostro file in PNG in un formato più usuale come JPG. Per fare ciò clicchiamo con il tasto dx del mouse sull’ icona del nostro file e attiviamo un menù a finestra, da cui possiamo scegliere di aprire il nostro file con un programma che ci permetta la trasformazione. Non ci interessa cosa fa il programma, ci basta che ci permetta di aprire il nostro file e poi di salvarlo con nome in un'altra estensione. Dopo alcuni tentativi decidiamo di usare Kicon edit che, oltre a farci capire cosa sono i pixel, ci permette di soddisfare le nostre aspettative.

Schermata della funzione di apertura di un file

Nell’operazione di conversione il nome va indicato in “indirizzo” e la finestra “filtro” ci permette di scegliere il formato.
Salviamo su floppy (abbiamo usato il floppy per poter portare il nostro lavoro anche in altri sistemi operativi e in altri computer, volendo si può salvare anche su hard-disk, dato che in knoppix è “veramente facile).

Schermata della funzione di conversione di un file

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